Dalle Dolomiti alle isole Eolie, dal cuore di Verona a quello di Siracusa passando per i Sassi di Matera e gli scavi di Pompei.
Attraversare il Belpaese alla scoperta dei suoi meravigliosi siti Unesco è un viaggio meraviglioso che schiude i segreti di quello che Dante definì «il giardino dell’impero».
Infatti, con 4.026 musei, 293 aree e parchi archeologici e 570 monumenti, l’Italia domina tutte le classifiche per patrimonio culturale e naturalistico.
Per chi è amante del viaggio e desidera conoscere alcuni siti della World Heritage List, aperti ma visitabili su prenotazione, è possibile optare per una vasta gamma di itinerari, attraversando sia le città Unesco, Firenze, Roma, Venezia e Napoli, sia scoprendo incantevoli gemme nascoste che meritano una sosta.
Ma non è solo l’Italia a essere ricca di Patrimoni Unesco. Il Vecchio Continente è ricco di sorprese da esplorare, città, borghi, meraviglie naturali e piccole gemme meno note, tutte da scoprire.
Infatti, in tutta Europa ci sono Siti Patrimonio dell’Umanità che da soli valgono il viaggio in un paese sconosciuto.
Nella lista delle meraviglie dell’Unesco ci sono città, parchi nazionali e meraviglie architettoniche: l’Europa conta circa 400 siti.
Cos’è un sito Unesco, patrimonio dell’Umanità
L’Unesco è un’istituzione intergovernativa legata all’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. La sua fondazione risale al 1946 ed è stata sostenuta da 44 Paesi.
Oggi l’Unesco è conosciuta soprattutto per la World Heritage List, ovvero la Lista del Patrimonio Mondiale. In realtà la fondazione svolge numerose altre mansioni.
Innanzitutto, Unesco è l’acronimo di “United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization”, che in italiano viene tradotto con “Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura”.
L’organizzazione, da sempre, punta alla costruzione della Pace, “building peace in the minds of men and women”.
Infatti, dopo le atrocità commesse prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, molti ebbero la consapevolezza che la pace andava preservata non solo attraverso dei trattati, ma anche (e soprattutto) attraverso la conoscenza e il rispetto della cultura altrui.
Rispetto e conoscenza sono perni portanti della società civile, il fulcro che rende possibile instaurare un aperto dialogo con culture e paese diversi dalla propria.
La tutela e la diffusione del patrimonio storico, scientifico e culturale di tutti i paesi membri, dunque, contribuisce a preservare la pace e a creare un melting pot tra culture e individui.
È questa, in prima istanza, la mission dell’Unesco.
Oggi, l’organizzazione è costantemente impegnata nel promuovere non solo l’interculturalità, ma anche la diffusione stessa della cultura, la tutela dell’ambiente e la difesa delle minoranze. Tutto questo avviene pianificando eventi e iniziative che coinvolgono i vari stati membri.
Tuttavia, l’Unesco è famosa in tutto il mondo per “World Heritage List”. La lista, infatti, è estremamente importante, poiché comprende tutte opere frutto dell’ingegno umano e/o della natura, la cui conoscenza e salvaguardia è ritenuta fondamentale per tutta l’Umanità.
La lista viene costantemente aggiornata. Ad oggi, l’Unesco conta 1.154 siti (897 siti culturali, 218 naturali e 39 misti) presenti in 167 Paesi del mondo.
La World Heritage List comprende, dunque, sia opere artistiche, siti archeologici e spazi naturali da preservare, conoscere e conservare nel corso delle epoche.
Attualmente l’Italia detiene il record di beni dichiarati “Patrimonio dell’Umanità”, con ben 58 sparsi per il Bel Paese.
Le rotte patrimonio Unesco in Italia
Solo in Italia i siti Patrimonio Unesco da visitare sono molti e dal gran valore artistico e culturale.
Dunque, il primo step che dei viaggiatori attenti dovrebbero affrontare è scegliere dei tour operator che nelle loro tratte danno risalto a questi luoghi dall’inestimabile valore.
Il secondo step è certamente quello di scegliere delle tratte che attraversano le meravigliose città Patrimonio Unesco e che affrontano anche percorsi al di fuori delle solite tratte turistiche.
Ad esempio, si potrebbe optare per i Prati della Burraia, uno dei luoghi simbolo delle Foreste Casentinesi e delle Faggete secolari di Sasso Fratino (Sito Unesco dal 2017) tra Romagna e Toscana.
Infatti, su questa strada è possibile ammirare i colori dei mosaici che rendono unica la volta del piccolo Mausoleo di Galla Placidia e ben altri 7 presidi Unesco, che da secoli fanno di Ravenna capitale mondiale dei mosaici.
Sulla strada, una tappa è d’obbligo per assaggiare il formaggio di Fossa e per raggiungere Pioppi e il Monastero di Camaldoli, dove il monito benedettino Ora et Labora ancor vive nella congregazione dei Camaldolesi.
Oppure, si potrebbe optare per la direzione verso Tarquinia, lungo quelle che un tempo erano le Vie dell’acqua, prima a Orvieto con il suo spettacolare Duomo (deviazione obbligata a Sorano e Pitigliano, città del tufo), poi a Bolsena con il “lago che si beve” e quindi a Viterbo, alla Terme dei Papi.
Ma è quando si arriva tra le tombe rupestri di Tarquinia che si viene rapiti dai misteri millenari che ancora abitano le necropoli.
Anche il percorso da Tivoli al Parco del Cilento, attraversando il Sannio, è d’inestimabile suggestione.
Infatti, lungo la strada è possibile ammirare la magnificenza di Villa Adriana, simbiosi di pietra e natura, che insieme alla vicina Villa D’Este mette in scena i fasti dell’antica Roma e della Roma rinascimentale.
Lungo la valle del Sannio, poi, si arriva alla Benevento medioevale con i resti romani, sanniti e longobardi. Dopo una lunga giornata nella Reggia di Caserta, omaggio alla maestosità dei Borboni con il suo palazzo reale e i giardini che superano quelli di Versailles, il tramonto porta a Paestum per ammirarne le rovine maestose.
Da lì fino a Cala Degli Infreschi ci si immerge nella magia del Parco Nazionale del Cilento, tra gli antichi siti archeologici di Velia e la Certosa di Padula.
Ammirare le acque cristalline e aree marine protette, come Punta Licosa e Capo Palinuro, antichi borghi marinari come Santa Maria di Castellabate, Acciaroli, Marina di Pisciotta e Pioppi, proprio lì, dove è nata la Dieta Mediterranea (dal 2010 Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità) cui è dedicato il Museo vivente nel Palazzo Vinci.
Insomma, le scelte solo molte, i paesaggi suggestive e le bellezze artistiche inestimabili.
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