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Paris est toujours une bonne idée (Parigi è sempre una buona idea): lo diceva la famosa Audrey Hepburn e, in effetti, è proprio vero.

Tutti i conoscono i più grandi monumenti e i luoghi iconici della capitale: la svettante Tour Eiffel, il corso sinuoso della Senna, i larghi ed eleganti viali costellati da negozi e boutique griffate, i ristoranti stellati e le boulangerie profumate.

Parigi è la classica meta che si può visitare innumerevoli volte senza mai stancarsi perché c’è sempre qualcosa da vedere e scoprire. Il suo fascino è intramontabile e non è un caso che nel corso dei secoli questa città abbia attirato scrittori, poeti, letterati, critici e artisti che l’hanno resa la vera protagonista dei loro capolavori.

In tutte le stagioni ha qualcosa da offrire, ma è nel mese di dicembre, quando i giardini della Tour Eiffel si imbiancano con la prima neve e gli Champs-Elysée si illuminano con le luci di Natale, che la “Ville Lumière” si ammanta di un fascino particolare

Ed è proprio portandoti per mano lungo un altro itinerario, meno noto ma non per questo meno affascinante, che vogliamo trasmetterti tutto l’incanto di Parigi, in grado di soddisfare anche il viaggiatore più esigente.

 

Les passages de Paris

Il filosofo Walter Benjamin ha dedicato un libro a queste gallerie coperte nate per la maggior parte tra gli anni ’20 e ’30 dell’1800; si tratta di luoghi in cui ancora oggi è possibile passeggiare, al riparo dal freddo e dalla pioggia, per ammirare le vetrine di negozi di antiquariato, collezionismo, antiche librerie, piccoli artigiani o alta moda.

Nella prima metà dell’800 la conformazione urbanistica della città è stata profondamente modificata dall’intervento del barone Haussmann, sostenuto da Napoleone III; in quest’epoca sono state “sanate” diverse aree della città malsane e maleodoranti e sono nati i Grands Boulevards che ancora oggi percorriamo. Nell’ambito di questa trasformazione sono stati creati anche i passage, costruiti perlopiù grazie all’impiego di strutture metalliche e coperture in vetro.

Oggi chi desidera andare alla scoperta di questi luoghi ancora intrisi del fascino della Parigi ottocentesca può dirigersi sulla Rive Droite e, passeggiando tra il II e IX arrondissement, ne può attraversare circa una ventina, godendosi lo spettacolo architettonico.

 

Una mattinata al mercato

Il mercato Richard Lenoir, detto anche Marché Bastille (essendo molto vicino a Place de la Bastille) è un’istituzione per i parigini che desiderano acquistare prodotti alimentari; la parte centrale dell’omonimo Boulevard Richard Lenoir è “tappezzata” di bancarelle che vendono diversi tipi di prodotti: formaggi, frutta e verdura, pesce, ostriche, vini, carni, etc. Tutto rigorosamente made in France e di alta qualità.

Per scoprire le abitudini parigine più autentiche è piacevole perdersi tra le bancarelle, approfittare dei numerosi assaggi che vengono offerti e “riempirsi” dei profumi e dei suoni di un luogo così vivace e caratteristico.

Va detto che a Parigi i mercati di quartiere sono una vera e propria tradizione e costituiscono il modo migliore per approvvigionarsi dei prodotti locali: tutti gli arrondissement ospitano uno o più mercati alimentari che attirano locali e turisti. Non bisogna inoltre dimenticare il colorato Marché aux fleurs et aux oiseaux, dove dal lunedì al sabato si possono trovare fiori, piante e arbusti e la domenica ospita la vendita di uccelli. Molto semplice da trovare perché è localizzato nel cuore dell’Île de la Cité.

 

Le musée de l’Orangerie

Gli appassionati d’arte a Parigi hanno solo l’imbarazzo della scelta e non basterebbe un mese per visitare tutto il patrimonio museale cittadino; l’offerta è ampia ed esistono diversi poli museali leggermente meno conosciuti di quelli più celebri che custodiscono però opere d’arte di immenso valore e bellezza.

Uno di questi è proprio il musée de l’Orangerie che ospita l’enorme decorazione delle Nymphéas realizzata da Claude Monet, il padre dell’Impressionismo.

L’edificio in realtà era stato costruito per ospitare durante l’inverno le piante di arancio del Jardin des Tuileries ed è per questo che sembra avere l’aspetto di una serra; nel corso dei secoli è stato più volte ristrutturato e adattato ad assolvere la funzione museale.

Nel momento della donazione di Monet delle enormi tele impressioniste (alte due metri e lunghe 91) sono state create appositamente due sale ovali che formano il simbolo dell’infinito. Entrare nelle sale significa vivere una vera e propria esperienza artistica che permette al visitatore di entrare in un contatto profondo con il senso dell’opera.

Grazie alla donazione della collezione di Paul Guillaume e Domenica Walter il museo offre uno spaccato dell’arte del XX secolo, esponendo le opere dei grandi dell’Impressionismo accanto agli esponenti dei principali movimenti d’avanguardia del ‘900. Il percorso espositivo è, infatti, contraddistinto da un continuo dialogo tra modernità e ritorno alla tradizione, offendo il punto di vista di artisti come Renoir, Matisse, Cézanne, Picasso, Rousseau, Modigliani, etc.

 

Una domenica mattina a passeggio per il Marais

Il Marais è uno dei quartieri di Parigi più famosi e amati: è molto frequentato, specialmente di domenica quando locali e negozi sono sempre aperti.

Originariamente ospitava il ghetto ebraico e ancora oggi è presente una folta comunità (soprattutto attorno alla zona di rue des Rosiers), ed è per questo che di sabato i locali, i ristoranti e negozi che sorgono nella zona del ghetto sono chiusi. Per contro, la domenica le vie sono piene di vita e le persone si danno appuntamento per un caffè, un brunch o un giro per i negozi.

Tra le vie dell’antico Ghetto è possibile degustare alcune specialità della cucina ebraica nei numerosi ristoranti, panetterie e rosticcerie della zona; allontanandosi da rue des Rosiers, il Marais si estende e ospita ristoranti, locali notturni e negozi di design e moda alternativa.

La domenica mattina l’appuntamento è al Marais: si inizia con un brunch in uno dei tanti ristoranti alla moda, si prosegue con un giro tra i negozi e si arriva in Places des Vosges, la piazza più antica di Parigi, per un caffè o una pausa sulle panchine del giardino. Nel pomeriggio si può proseguire con una visita al celebre Museo Picasso, finalmente riaperto da qualche anno dopo un lungo restauro, per poi allontanarsi dalle vie più trafficate e scoprire le zone più silenziose del quartiere, dove si alternano case, giardini quasi nascosti e pittoreschi caffè.

 

Una visita all’Opéra Garnier

Lo storico teatro dell’Opéra fu realizzato da Charles Garnier che progettò un edificio maestoso e imponente in uno stile eclettico. Oggi il teatro ospita soprattutto i balletti e, oltre a proporre una programmazione di alto livello, offre l’opportunità di una visita al suo interno. Quando non ci sono prove o spettacoli in corso è possibile anche visitare la sala del teatro e ammirare il dipinto di Marc Chagall che decora il soffitto; nell’edificio è stato allestito anche un museo che ospita una collezione di scenografie, costumi e macchinati che raccontano la storia del luogo.

Durante la visita è possibile salire sulla terrazza panoramica esterna e ammirare la vista sui boulevard parigini.

Il teatro sorge in una zona particolarmente elegante e raffinata, pertanto dopo la visita perché non percorrere la lussuosa rue de la Paix, ammirando le vetrine delle più importanti gioiellerie della capitale? Si arriva fino alla celebre Place Vendome dove si incontra l’hotel Ritz e alcune boutique di alta moda.

Dopo essersi “rifatti gli occhi” si prosegue fino al Jardin des Tuileries dove ci si può riposare su una panchina, immersi nel verde e, se si è fortunati, baciati dal sole.

Guiness Travel propone diversi Tour a Parigi che toccano i luoghi più famosi e quelli meno noti con l’obiettivo di far vivere ai viaggiatori la magia che contraddistingue questa città meravigliosa.

 

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Team Guiness

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