Dopo le vaste pianure dell’Asia Centrale, le vette dell’Himalaya e le foreste fitte dell’Indocina, emerge nel mezzo del Pacifico una striscia di terra lunga e stretta, in grado di produrre una cultura unica nella storia del mondo.
Stiamo parlando del Giappone, un grappolo di isole dove, secondo la tradizione locale, dimora l’astro che illumina e riscalda il pianeta.
In questo articolo cerchiamo di evidenziare alcuni elementi della cultura nipponica, tra tradizione e modernità, che hanno contribuito ad alimentare il vero e proprio mito del Giappone in tutto il mondo..
Samurai, i cavalieri guerrieri dal cuore nobile
Chi non ha mai visto quelle armature un po’ cupe e sinistre, composte da maglie di ferro, un elmo vistoso a coprire tutto il viso e una katana affilata?
Stiamo parlando dei samurai, personaggi storici che ora popolano film, serie tv e libri, ma che hanno segnato pagine di storia del Giappone.
Ma chi erano davvero i samurai e perché sono diventati figure quasi mitologiche?
Essi erano membri di una casta guerriera del Giappone Feudale, simili sotto certi aspetti ai cavalieri dell’Europa medievale. Il loro compito era quello di servire il proprio “Daymo”, il signore al quale dovevano rispetto ed obbedienza totali.
Il carattere unico dei samurai risiede nel fatto che essi seguivano un codice d’onore basato sulla lealtà e il rispetto verso l’autorità. Infrangere tale regolamento era un atto molto disonorevole e poteva portare addirittura alla morte.
I samurai si sono estinti verso la fine del 1800, con l’apertura del Giappone alla modernità, ma sono rimasti ben vivi nell’immaginario collettivo, dando vita a libri e saghe cinematografiche, tra cui il kolossal “L’ultimo Samurai”, dove a vestire i panni dell’eroe è il celebre attore Tom Cruise.
L’anima Pop del Sol Levante
Negozi pieni di manga (per quelli che non lo sanno, la versione nipponica del fumetto) di ogni annata, oggetti e gadget dei cartoni animati più iconici, videogiochi degli ultimi decenni, peluche e costumi degli eroi più acclamati: il Giappone è, tra le altre cose, un fantasmagorico “bazar” dedicato allo svago e alla fantasia.
Soprattutto la generazione cosiddetta dei Millennials (ossia i nati tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta) è cresciuta con i cartoni animati giapponesi e con le celebri console: chi non ricorda il mitico Game Boy, la “scatolina” portatile del divertimento, seguita dall’indimenticabile Nintendo 64?
Ancora oggi, passeggiando per le strade del quartiere Harajuku a Tokyo, ci si imbatte in simpatiche riproduzioni di Super Mario, Yoshi, Saint Seiya e Dragon Ball, solo per citarne alcuni.
Sulla trafficatissima metro della capitale, non è difficile intravedere persone vestite di tutto punto mentre sfogliano il manga del momento, quello di cui si parla di più. Tra pupazzi di ogni forma e colore, Maneki Neko di tutte le dimensioni, si comprende uno dei più grandi segreti della cultura giapponese: il connubio tra tradizione e modernità, tra rispetto dell’etichetta e amore degli aspetti più leggeri della vita.
“Hanami”, lo spettacolo fuggevole della natura
In primavera il Giappone si veste di rosa. Dalla penisola di Hokkaido in giù, il fantastico spettacolo dei ciliegi in fiore riempie le foto delle riviste di viaggio e i post di Instagram.
Non si tratta solamente di un qualcosa bello da vedere, ma di una sorta di rito che ha radici profonde nell’anima del paese. L’hanami, infatti, dalla durata piuttosto breve, è infatti il simbolo della caducità della vita, splendida ma breve.
L’insegnamento che ne traggono i giapponesi è quindi quello di godere il più possibile dello spettacolo offerto dalla natura. Per questo è facile osservare parchi e zone verdi pieni di persone intente a fare un pic-nic o a distendersi qualche ora, con lo sguardo rivolto ai bellissimi colori che rivestono gli alberi
Lo Shinkansen, il mito del Giappone industriale e laborioso
Prima di tutti, è nato lo Shinkansen. Siamo nel 1964 e il Giappone lancia per primo una linea di ferroviaria di alta velocità che collega le due città di Tokyo e Osaka. A soli due decenni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il paese nipponico inaugura un modello che diventa simbolo iconico della modernità e dell’efficienza del Made in Japan.
I treni Shinkansen (la traduzione in italiano è “treno proiettile”) raggiungono una velocità di ben 320 km/h e rappresentano il mezzo più sicuro, rapido ed economico di esplorare il paese.
A bordo, l’esperienza di viaggio è all’insegna del comfort: i treni sono infatti dotati di un ampio ventaglio di servizi, tra i quali confortevoli posti a sedere, numerosi distributori automatici e vagoni ristorazione.
Quello che è diventato uno stereotipo, forse anche troppo abusato, ovvero il mito della puntualità giapponese, nasce proprio dalla convinzione che ogni singola corsa dello Shinkansen non faccia registrare nemmeno un minuto di ritardo!
Sushi, il marchio esportabile della cucina giapponese
Il cibo è cultura e come tale è un ingrediente fondamentale per comprendere la storia di un popolo e della nazione che lo ospita.
Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a un vero e proprio “boom” della cucina nipponica: sushi, sashimi, tempura, per citare solo alcune delle pietanze più famose.
E mentre si moltiplicano in tutto il mondo sushi & ramen bar, “all you can eat” e simili, viene il sospetto che, ancor prima di una delizia per il palato, la cucina giapponese sia diventata un vero e proprio fenomeno di massa!
Partiamo dall’estetica: il sushi, così come viene preparato ed esibito ai commensali, è piacevole anche da vedere. D’altronde, anche l’occhio vuole la sua parte.
Quello che non tutti sanno, però, è che il sushi non indica solamente il pesce crudo e, soprattutto, non è associato unicamente al pesce. Esistono infatti preparazioni dove il pesce è cotto ed altre in cui gli ingredienti principali sono, oltre al riso, verdure, uova e alghe.
Mangiare sushi in Giappone è oltretutto una vera e propria esperienza da provare. Ci si siede infatti su un bancone, al di là del quale lo chef prepara il tutto davanti agli occhi dei clienti. Fra gli ingredienti immancabili nelle specialità proposte si troveranno salmone, tonno, uova, ventresca e gambero, il tutto da accompagnare con tè, acqua, birra o del buon sakè, la bevanda alcolica giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso e spore koji.
Gli Onsen: benessere e relax in Giappone
La parola “onsen” significa sorgente d’acqua calda. In effetti, se si pensa che il Giappone si trova all’interno della “Cintura del Pacifico”, non sorprende che vi siano più di 2500 sorgenti sparse in tutto il paese.
Ma che significa fare un bagno nelle terme giapponesi?
Il regolamento da seguire è secolare e non concede deroghe: innanzitutto uomini e donne si dirigono verso vasche separate.
Agli avventori vengono consegnati due piccoli asciugamani e le chiavi di uno spogliatoio. Ci si sbarazza di tutti i vestiti (proprio tutti!) e si fa una doccia per lavare il corpo prima dell’immersione nella vasca.
Questa usanza non ha solamente una funzione igienica, ma anche purificatrice. Il bagno finale nell’onsen ha lo scopo di far rilassare e ritrovare un po’ di quiete interiore. Insomma, un’esperienza da non perdere per comprendere ancora di più il mistero fitto del Giappone!
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